lunedì 8 maggio 2017

LA SAGA DEI LABDACIDI

La famiglia reale dei Labdacidi, dal nome di Labdaco, nipote di Cadmo (fondatore di Tebe), occupa un posto importante nel Ciclo Tebano, che espone l'orrenda sorte di una famiglia maledetta e contaminata da una colpa originaria. Edipo è la figura dominante di questa saga, protagonista di una tragedia di Eschilo perduta, oltre che dei due famosissimi drammi di Sofocle, Edipo re ed Edipo a Colono. 

EDIPO
Edipo era figlio di Laio, che era figlio di Labdaco. Laio sposò Giocasta, figlia di Meneceo e sorella di Creonte. La coppia non riusciva ad avere figli. Allora, il re si recò presso l’oracolo e l’oracolo gli predisse che questo figlio sarebbe nato, ma avrebbe portato grande sventura nel regno perché avrebbe ucciso il proprio padre e sposato la madre.
Laio, dunque, se ne stava  lontano dalla moglie che desiderava moltissimo un figlio. Una sera, Giocasta passò la notte con lui. Quando il re scoprì che la regina era incinta, cominciò a pensare a come disfarsi del nascituro che rappresentava la sua morte e la fine del regno. Non appena il piccolo venne alla luce, gli perforò i piedi, fece passare una catena nei buchi e legò i due piedi insieme. Poi ordinò al suo fedele pastore di condurre il piccolo nelle foreste del Monte Citerone, dove sarebbe morto di fame o di freddo, o forse, divorato da qualche animale feroce. Ma il pastore, mosso a pietà, invece di abbandonarlo nelle foreste, lo affidò ad un servo di Polibo, re di Corinto, senza dire chi fosse il piccolo. Dei mercanti portarono il piccolo a Polibo e sua moglie che lo adottarono. La regina, Merope, diede al piccolo il nome di Edipo, che significa “dai piedi gonfi”, poiché i suoi piedi si erano gonfiati  quando Laio li aveva bucati per farci passare la catena.

Il ritrovamento di Edipo

IL DESTINO DI EDIPO
Edipo quindi visse e diventò un uomo forte e scaltro sotto la tutela di Polibo e Merope, che egli credeva fossero i suoi veri genitori, fino al giorno in cui, una persona che voleva insultare Edipo, gli disse che era un figlio illegittimo e che i reali di Corinto non erano realmente i suoi genitori. Edipo si recò allora  all’oracolo di Delfi per sapere la verità. L’oracolo fu impenetrabile, ma gli rivelò ugualmente che il suo destino era quello di uccidere suo padre e sposare sua madre, e che sia lui che i suoi discendenti, sarebbero stati fonte di grandi sventure. Non avendo appreso nulla sulle sue vere origini, Edipo continuò a trattare i reali di Corinto come i suoi veri genitori e decise di andarsene lontano da Corinto per evitare il suo destino. Cominciò a girovagare e, una volta,  giunse in un luogo dove vi era un cocchio vigilato da uomini armati. Si trattava di Laio, che si stava recando a Delfi per chiedere all’oracolo che fine avesse fatto suo figlio, poiché era costantemente tormentato dall’incertezza sulla sua fine, non avendo mai avuto riscontro della sua morte. Si scatenò una lite quando gli uomini armati ordinarono allo straniero di scansarsi per lasciar passare il cocchio, così Edipo si scontrò con le guardie ed uccise tutti, compreso Laio; un solo soldato restò vivo perché riuscì a fuggire.

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