SETTE CONTRO TEBE- Ἑπτὰ ἐπὶ Θήβας
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I sette a Tebe, Siracusa 2017 |
La tragedia greca è un genere teatrale nato
nell'antica Grecia la cui messa in scena era, per gli abitanti della Atene
classica, una cerimonia di tipo religioso con forti valenze sociali. I sette
contro Tebe è una tragedia di Eschilo, rappresentata per la prima volta ad
Atene alle Grandi
Dionisie del 467 a.C. L'opera si inserisce all'interno del
cosiddetto Ciclo tebano, ed è la terza ed ultima parte di una trilogia legata,
ossia di una sequenza di tre tragedie che raccontavano un'unica lunga vicenda.
ESCHILO 525 a.C- 456 a. C.
E’ un drammaturgo
greco antico. Viene considerato l'iniziatore della tragedia greca nella sua
forma completa. È il primo dei poeti tragici dell'antica Grecia di cui ci siano
pervenute opere per intero: delle sue tragedie, che erano più di 90, ne
conosciamo sette: I Persiani, I sette contro Tebe, Le supplici, Prometeo
incatenato ed Orestea, che comprende Agamennone, Coefore, Eumenidi.
ANTEFATTO
Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si erano accordati
per spartirsi il potere sulla città di Tebe: avrebbero regnato un anno a testa,
alternandosi sul trono. Eteocle, tuttavia, allo scadere del proprio anno non
aveva voluto lasciare il proprio posto, sicché Polinice, con l'appoggio del re
di Argo Adrasto, aveva dichiarato guerra al proprio fratello ed alla propria
patria.
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Carta della Beozia antica |
TRAMA
All'inizio del dramma, Eteocle rincuora la
popolazione preoccupata per l'imminente arrivo dell'esercito nemico. Arriva un
messaggero ad informarlo che gli uomini di Polinice sono nei pressi della città,
ed hanno deciso di attaccare le sette porte della città di Tebe con sette dei
loro più forti guerrieri. È quindi necessario che Eteocle scelga a sua volta sette
guerrieri da contrapporre a quelli nemici, ognuno a difendere una porta.
Ricevuta la notizia, il coro di giovani tebane
reagisce con paura, ma Eteocle le rimprovera. Torna il messaggero e riferisce
che i sette guerrieri nemici, tirando a sorte, hanno deciso a quale porta
ciascuno sia assegnato. Eteocle viene informato sul nome e sulle
caratteristiche principali di ognuno, in modo da potergli contrapporre un proprio guerriero. Quando il messaggero
nomina il settimo guerriero, che è il fratello Polinice, Eteocle capisce di
essere destinato allo scontro con lui, e che probabilmente nessuno dei due ne
uscirà vivo, ma non si tira indietro, malgrado il coro cerchi di dissuaderlo.
Le giovani donne del coro, in attesa di notizie
sull'esito della battaglia, cantano con
paura. Al termine del canto arriva il messaggero. Questo informa che sei
delle sette porte di Tebe hanno tenuto: l'attacco è stato respinto. Alla settima porta,
però, i due fratelli Eteocle e Polinice si sono uccisi l'un l'altro, come tutti
temevano. A questa notizia, la felicità per la battaglia vinta passa in secondo
piano: vengono portati in scena i cadaveri dei due fratelli, ed il coro piange
la loro triste morte.
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Antigone (Frederic Leighton, 1830-1896) |
In un'ultima scena entrano le sorelle di Eteocle e
Polinice, Antigone e Ismene, ed un araldo, che annuncia che il nuovo re di
Tebe, Creonte, ha deciso di seppellire il corpo di Eteocle, ma, per disprezzo,
non quello di Polinice. Antigone, sentita la notizia dichiara che farà di tutto
perché anche l'altro fratello abbia degna sepoltura.
Gli studiosi sono divisi su questa parte del testo.
Alcuni la ritengono un'aggiunta posteriore alla stesura di Eschilo, inserita
con l’intenzione di raccordare l’opera di Eschilo con l’Antigone di Sofocle, di
cui essa annuncia il contenuto: la fanciulla, infatti, disobbedendo a Creonte,
volle seppellire degnamente Polinice, ma il re, dopo averla scoperta, decise di
farla murare viva. Il luogo della sepoltura rimase segreto e venne scoperto
solo alcuni giorni dopo, quando la fanciulla era ormai morta. Altri ritengono
invece che sia originale e che Eschilo l’abbia voluta per riassumere e
raccogliere in questa tragedia il destino dell’intera stirpe dei Labdacidi, a
conclusione definitiva della trilogia in cui
ne ha voluto tracciare la parabola fino alla definitiva e totale
distruzione.
miriamgaudio.blogspot.com/2014/01/i-sette-tebe-eschilo-riassunto-ed.html
http://www.sapere.it/enciclopedia/S%C3%A8tte+c%C3%B3ntro+T%C3%A8be,+I-.htm
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