giovedì 4 maggio 2017

Paolo Orsi

Paolo Orsi (1859 -1935) nacque a Rovereto, città al tempo facente parte dell'Impero austro-ungarico, e questo favorì i suoi legami culturali con la Mitteleuropa. Si trasferì a Vienna per seguire corsi di storia antica e archeologia. Continuò gli studi presso l'Università di Padova e si laureò, infine, a Roma. Durante le sue prime ricerche, che condusse nella sua terra di nascita, scoprì la zona preistorica del Colombo a Mori nel Trentino.Entrò nella direzione generale delle antichità e delle belle arti e successivamente alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Non avendo superato il concorso per la cattedra di archeologia all'Università di Roma, rimase nei ruoli della pubblica amministrazione, come ispettore degli scavi e dei Musei, e nel 1890 fu inviato a Siracusa, dove si dedicò allo studio della preistoria. Durante le sue ricerche nel territorio interessato, scoprì templi, necropoli, mura, palazzi, monete ed altro, riportando alla luce l'antica colonia greca di Casmene.Nel 1907 fu nominato Soprintendente alle antichità della Calabria e della Basilicata e contribuì alla nascita del grande Museo Nazionale della Magna Grecia con sede in Reggio Calabria. L'archeologo condusse campagne di scavo, tra gli altri, a Reggio, a Locri, a Crotone, a Sibari, a Rosarno dove continuò lo studio sulla Magna Grecia. Scoprì città, un tempio ionico, antiche mura e i siti di Medma, Krimisa e Kaulon. Scavò per diversi anni a Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia).Restò anche dopo il pensionamento a lavorare a Siracusa per l'ordinamento del museo di Siracusa che oggi porta il suo nome. Sempre nel 1924 fu nominato senatore del Regno d'Italia. Scrisse oltre 300 lavori di fondamentale importanza, che lo portarono a vincere il Gran Premio di Archeologia dell'Accademia dei Lincei. La sua bibliografia fu ricca di opere e di temi, dalla Preistoria all'età medievale con grande attenzione alla Sicilia Orientale e alla Calabria, oltre che al territorio di Rovereto, delle Alpi e dell'Alto Adige.Fu tra i fondatori della Società Italiana di Archeologia nel 1909 e, per quanto riguarda il Trentino, i suoi lavori furono spesso realizzati in collaborazione con Federico Halbherr, già suo collega per qualche anno all'università di Vienna. Fu membro dell'Accademia nazionale dei Lincei.
Il Museo Archeologico di Siracusa, a lui intitolato, e il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, contengono una grandissima quantità di reperti risalenti a un periodo che va dalla preistoria sino al periodo greco, provenienti da ritrovamenti di tutto il territorio della Sicilia e della Calabria.




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