PARCO ARCHEOLOGICO di
SIRACUSA
Il parco archeologico della
Neapolis è un’area naturale corrispondente ad una piccola parte dell’antico
quartiere di Siracusa in epoca ellenistica. E’ con ogni probabilità la meta
turistica più visitata della città e contiene i resti più importanti della
Siracusa greco-romana, tanto da far valere alla città il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
E’ stato realizzato tra il 1952 e il 1955 con l’intenzione di racchiudere in un unico sito protetto tutti i monumenti della zona, evitando così che un giorno essi potessero essere danneggiati dall’espansione urbanistica. Infatti tra gli anni 50 e 80 a causa dell’incremento demografico e di questa espansione urbanistica molti monumenti che non facevano parte del parco (necropoli, terme, templi, strade antiche) furono danneggiati e sommersi dalla nuova edilizia, cosa che non avvenne per i monumenti interni al sito.
E’ stato realizzato tra il 1952 e il 1955 con l’intenzione di racchiudere in un unico sito protetto tutti i monumenti della zona, evitando così che un giorno essi potessero essere danneggiati dall’espansione urbanistica. Infatti tra gli anni 50 e 80 a causa dell’incremento demografico e di questa espansione urbanistica molti monumenti che non facevano parte del parco (necropoli, terme, templi, strade antiche) furono danneggiati e sommersi dalla nuova edilizia, cosa che non avvenne per i monumenti interni al sito.
Mappa del parco archeologico |
Allo stesso modo ha protetto la flora della zona e
numerosi alberi, che fanno parte di una vegetazione di tipo mediterraneo e che
rendono il clima umido, costituendo così l’area verde più vasta di Siracusa. Si
trova nei pressi nel fiume Anapo e sorge sul colle Temenite, menzionato da
Tucidide nel racconto della guerra del Peloponneso, il quale divide in due le
caratteristiche territoriali del parco: a sud di esso si trovano i primi
monumenti della Neapolis, mentre a nord vi sono le latomie.
Cisterna romana e chiesa di San Nicolò |
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